Nel 2007, l'ex Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione ha inaugurato una sua collana editoriale denominata "Teoria e ricerca in educazione" con Aracne Editrice (Roma). Anche con la nascita del DFE, la collana continuerà ad esistere.
Volumi già pubblicati:
Persone Fragili e servizi a bassa sogliaAnno pubblicazione: 2011 La ricerca in ambito socioeducativo, a cui si vorrebbe offrire un contributo, parte dalla realtà dei servizi e sviluppa una progettualità che elabori la continua trasformazione a cui questi sono chiamati. Il lavoro, nato dall’osservazione del progetto Prisma, ha assunto contorni più ampi: vengono attraversati temi fondanti per il lavoro sociale quali relazione, bassa soglia, lavoro di rete. La descrizione di alcune esperienze di fragilità ha inteso rendere ragione di una vicinanza tra piano del pensiero a quello della prassi. Una vicinanza che spesso c’è, a prescindere da questo lavoro, e a dispetto della critica che vuole i due piani, teorico e pratico, scollati e contrapposti. Che questa vicinanza ci sia lo dimostra il lavoro di tanti operatori, che quotidianamente si interrogano sul senso di quello che fanno, cercano occasioni formative, partecipano alle riflessioni collettive. Lo dimostra anche quella parte della comunità scientifica che opera in stretto contatto con le istituzioni e con i servizi. E lo dimostrano i percorsi nati da queste collaborazioni: contesti costruiti con la collaborazione di tutti: operatori, ricercatori e persone fragili. |
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Sei mai stato in dormitorio? Analisi antropologica degli spazi d'accoglienza notturna a TorinoAnno pubblicazione: 2011 Il volume si inserisce all’interno del progetto interdisciplinare “Abitare il dormitorio” incentrato sui temi dell’abitare e sui servizi pubblici di ospitalità notturna torinesi. Al progetto, avviato nel 2009, hanno collaborato gli antropologi del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, i designers del Dipartimento di Progettazione Architettonica e Disegno Industriale del Politecnico di Torino, gli operatori della Cooperativa Sociale Parella, con il supporto della Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le aziende sanitarie della città di Torino. Il volume presenta i risultati della prima fase della ricerca che ha coinvolto le équipes di diverse cooperative sociali che gestiscono le case di ospitalità notturna del Comune di Torino. Attraverso interviste in profondità, focus groups e osservazione partecipante si è tentato di far emergere non solo la percezione dello spazio-dormitorio da parte di ospiti e operatori sociali, ma anche le opportunità che questo servizio, se inteso in senso educativo, può offrire. Il volume presenta inoltre una ricognizione delle principali associazioni e degli enti di volontariato torinesi che si occupano dei bisogni delle persone senza dimora. |
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C'era una volta la fiabaAlberto Rossati, Agnès Le Guernic, Alba Marcoli, Stephen Roberts, Paolo Roccato Anno pubblicazione: 2011 Le fiabe sono molto importanti per la nostra vita: ne è prova il grande uso che ne viene fatto da genitori, insegnanti, psicoterapeuti… È difficile, tuttavia, spiegare razionalmente le ragioni di questa importanza ed esplorarne le possibilità di utilizzo. È quanto fanno, partendo da diverse prospettive concettuali, gli scritti raccolti in questo volume. In Dodici buoni motivi per raccontare o leggere storie ai bambini Paolo Roccato spiega con chiarezza le possibili funzioni formative e pedagogiche del racconto di una fiaba. Alba Marcoli nel secondo capitolo (Come riaprire la comunicazione genitori-figli attraverso la fiaba) propone di utilizzare le fiabe per sensibilizzare genitori ed educatori ai bisogni che sottostanno al disagio dei piccoli. In Fiabe e “piani di vita” Agnés Le Guernic chiarisce che le fiabe introducono i bambini nei vari ruoli della vita sociale e li aiutano a formarsi “piani di vita psicologici” utili per la crescita. Infine Stephen Roberts affronta il problema di quale possa essere l’eredità della fiaba nel nostro mondo contemporaneo dominato dai mass media, e si chiede: Sono i film di Hollywood le nuove fiabe? |
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Strategie di ricerca valutativa in educazione e formazioneAnno pubblicazione: 2010 Le pratiche valutative assumono crescente importanza nelle istituzioni socioeducative e formative, dove sono considerate sempre più spesso necessarie per dare conto dell’efficacia dei progetti attuati ai soggetti |
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Confini della creativitàAnno pubblicazione: 2010 Nell’esistenza quotidiana e ordinaria la creatività è riconosciuta sotto diverse vesti. Compare come fervida fantasia, come stravaganza o come spontaneità. A volte è atto di libertà che, per anticonformismo, si trasforma in trasgressione. Altre volte è gesto originale che dà prova di personalità. Altre ancora è espressione di genio e di estro. Spesso figura come semplice novità. Con questa imprecisione che ne confonde e compromette il valore di significato, la creatività è tanto ricercata come fonte di progresso, per la sua capacità di produrre “diversamente”, quanto emarginata quale segno di apparenza, per la sua capacità di mascherare. Questa imprecisione, che genera ambiguità e disorienta soprattutto quando l’azione creativa prende parte al processo educativo, è legata al fatto che l’idea di creatività è immagine il cui significato dipende dallo spazio nel quale opera nonché dal fine verso il quale muove. Proprio alla definizione dei confini di questa idea si è dedicata la teoria pedagogica, destinando alla creatività un posto e un ruolo, di volta in volta diversi, all’interno dell’agire dell’uomo. |
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La rappresentazione della situazione. Strategie di comportamento sociale negli ex-voto dipintiAnno pubblicazione: 2009
Le azioni individuali e collettive sono il risultato del sistema culturale, orientato a trasmettere e a espandere la memoria sociale, assicurando la comunicazione tra individui, gruppi e organizzazioni. La definizione della situazione è indispensabile per delineare il processo attraverso cui un individuo arriva a organizzare mentalmente la rappresentazione di una data situazione, a definirla e quindi a valutarla nel suo insieme, per interpretare determinati corsi d’azione e non altri. In questo volume, particolare attenzione viene posta all’analisi della rappresentazione della situazione relativa agli attori che animano la scena dell’ex-voto, in particolare delle strategie di individuazione e di identificazione messe in atto dal miracolato e dal richiedente. Attraverso un’analisi sociologica, l’ex-voto si manifesta quindi come vero e proprio bene di un vasto patrimonio di cultura popolare, legato non solo alla storia e alle tradizioni del secolo a cui appartiene, ma anche ai rapporti sociali, alla vita quotidiana e alle credenze collettive. |
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La funzione paterna nelle relazioni educative e di aiutoRocco Quaglia, Mario Fulcheri, Cinzia Bugni Batte, Venceslao Cembalo, Cristina Coggi, Cecilia Maria Marchisio, Chiara Muttini Marocco, Margherita Oggero, Marisa Pavone, Adolfo Pazzagli, Paola Ricchiardi, Duccio Vanni Anno pubblicazione: 2009 È di grande interesse la riflessione sui compiti e le influenze degli educatori, siano essi i genitori, i professionisti e per estensione la “comunità educante”. Il presente volume nasce come continuazione di un percorso di approfondimento sul tema della funzione normativa, iniziato nel 2003 attraverso un convegno tenutosi a Torino e promosso dal Centro studi del consultorio famigliare CCF. Sono volute indagare, in particolare, la relazione tra l’esercizio della funzione paterna nei vari ambiti educativi (famiglia, scuola, altre agenzie formative) e la costruzione della personalità. Si riconosce oggi che la carenza di regole sia elemento basilare in molte situazioni di disagio e disadattamento non solo in età evolutiva ma nell’intero arco della vita: il benessere psichico trae le sue radici fondanti nell’equilibrato apporto di affetto e normatività da parte di tutti gli attori della comunità. |
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La prospettiva pedagogica di Nicola AbbagnanoAnno pubblicazione: 2009
Parlare oggi di prospettiva pedagogica o di Pedagogia di Nicola Abbagnano, rischia di apparire una forzatura oppure uno studio minore sul filosofo salernitano; in realtà, però, non molti sono a conoscenza di un fatto storico semplice, ma sicuramente di una certa rilevanza: il fatto, cioè, che circa trent’anni della sua carriera accademica furono dedicati (seppur non in maniera esclusiva) all’insegnamento della Pedagogia. È proprio attraverso l’analisi degli scritti di questo periodo ed il loro confronto, che si è tentato di ricostruire la prospettiva pedagogica di Abbagnano, cercando di evidenziare sia la valenza teorica di tale pensiero sia la coerenza interna con la visione filosofica che negli stessi anni andava esponendo: una sorta di percorso parallelo quindi che, letto in termini esistenzialistici, assume la forma di identità tra l’azione del filosofare e quella dell’educarsi, nella ricerca di una nuova forma di saggezza finalizzata ad affrontare con ragionevole fiducia l’incertezza del futuro.
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Il consumo televisivo e la rappresentazione del ruolo di genere negli adolescentiAnno pubblicazione: 2009 Partendo dal concetto di stereotipo e dalle sue declinazioni, l’Autrice si interroga su quali stereotipi di genere siano presenti oggi nelle serie televisive più apprezzate dal pubblico adolescente. A partire dall’età della pubertà il ragazzo si chiede “chi è” e “chi vuol essere” in futuro, ma soprattutto quali ruoli intende recitare nel theatrum mundi. L’obiettivo della presente indagine empirica è quello di capire se effettivamente i giovani siano in grado di cogliere gli stereotipi presenti nell’offerta televisiva a loro rivolta ed adottare verso di essa un approccio critico, formulando previsioni relative al proprio “sé adulto” dotate di originalità, criticità e distacco verso i modelli esperiti nel loro consumo televisivo. |
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Interpretazione di un'immagine. Un'indagine nelle biblioteche civiche della provincia di CuneoAlberto Baldissera Giuseppina Negro Carlo Revelli Roberto Trinchero Anno pubblicazione: 2009 Cosa pensano i responsabili delle biblioteche civiche delle risorse e dei servizi che offrono ai loro utenti? Quale rappresentazione hanno della biblioteca civica e della funzione che deve svolgere all’interno di una piccola comunità? Che rapporto hanno con i politici locali? Quali sono i criteri attraverso i quali vengono fatti i nuovi acquisti per i lettori? Queste sono alcune delle domande alle quali la ricerca condotta nelle biblioteche di pubblica lettura della provincia di Cuneo e pubblicata in questo volume ha cercato di dare una risposta. |
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L'educazione come esperienza. Il contributo di John Dewey e Romano Guardini alla pedagogia del NovecentoAnno pubblicazione: 2008 Questo studio si propone di illustrare le concezioni dell’educazione come esperienza, elaborate da due personalità della cultura del Novecento, John Dewey e Romano Guardini, che con il loro insegnamento, la loro riflessione e i loro scritti hanno esercitato un influsso enorme su intere generazioni di insegnanti e di educatori. |
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Lavorare con gli adolescenti: emergenze e domande formative di insegnanti ed educatori. Una ricerca tra scuola ed extrascuolaAnno pubblicazione: 2008 Docenti e educatori sono spesso in difficoltà di fronte alle nuove manifestazioni del disagio adolescenziale, che non sempre sentono di saper affrontare. |
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Insegnare tra saperi dell'esperienza e nuove competenzeAnno pubblicazione: 2008 Nell’attuale società della conoscenza l’insegnante deve essere aperto alla tra-sformazione del contesto socio–educativo in cui opera e di conseguenza si trova nella necessità di sviluppare nuove competenze, tra cui quelle legate all’uso delle tecnologie infotelematiche. In questo lavoro viene portata l’attenzione sul cambiamento dei processi di formazione continua degli insegnanti determinato dall’evoluzione e dalla diffusione delle risorse infotelematiche. Sulla base di alcune ricerche quantitative e qualitative, che hanno permesso di collocare l’insegnante in un modello sistemico di società, si cerca di delineare un modello di formazione continua in modalità integrata — ossia in parte in presenza e in parte a distanza — che consenta all’insegnante di innovare il proprio comportamento professionale e le modalità di formazione/autoformazione. In questi anni il Ministero ha dato avvio a un nuovo processo formativo, che ha coinvolto centinaia di insegnanti in percorsi gestiti anche a distanza. La sfida più importante sarà proprio quella di far sì che la formazione continua non debba essere un puro adempimento burocratico, ma una metodologia che valorizzi l’esperienza del soggetto in formazione e lo renda protagonista attivo del processo di innovazione professionale. Ciò potrebbe favorire la promozione di una cultura “della rete”, intesa come formazione all’uso consapevole delle risorse infotelematiche, ma anche “di rete”, ossia una cultura di condivisione e di valorizzazione di esperienze, conoscenze e competenze. |
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E-learning nelle scuole superiori. Una sperimentazione sul campo in PiemonteBarbara Bruschi Giuseppe Cagni Patrizia Nervo Alberto Parola Anno pubblicazione: 2008 Dopo l’e–learning è ora il tempo dell’e–learning 2.0, ovvero di quella forma di insegnamento e apprendimento a distanza basati sulla tecnologia e filosofia del web 2.0. Risulta quindi naturale riflettere su quale sia la reale diffusione dell’e–learning nelle scuole e tra la popolazione studentesca e porsi alcune domande circa le opportunità, reali o virtuali, che questa strategia formativa mette in campo; sulla percezione che docenti e studenti hanno della didattica in rete; sulle opportunità e difficoltà che accompagnano l’ingresso di Internet nelle aule. Il volume riporta i risultati di una ricerca, svolta da IRRE Piemonte (ora Agenzia Scuola) e Dipartimento di Scienze dell’educazione e della formazione dell’Università di Torino, finalizzata a meglio definire il profilo dell’e–learning applicato alla didattica nelle scuole secondarie superiori di Torino e provincia. Attraverso, interviste, questionari e analisi dei corsi i ricercatori hanno messo in luce alcuni aspetti di grande interesse per tutti coloro che in qualità di docenti e formatori intendono avviare dei percorsi formativi online.
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Divenire anziani, anziani in divenire. Prospettive pedagogiche fra costruzione di senso e promozione di azioni sociali concertateRosita Deluigi Anno pubblicazione: 2008 Uno sguardo pedagogico volto a sottolineare la dimensione dell’invecchiamento, a partire dall’analisi della realtà internazionale per comprendere le influenze di tale fenomeno all’interno dei processi di sviluppo sociale, politico ed economico. Interrogando le diverse vecchiaie vengono messe in luce le prospettive di cambiamento di ruoli, i vissuti di perdita e le attribuzioni di senso che le persone anziane portano con sé, a fronte di una dimensione sociale in grado di sottolineare i vincoli o di valorizzare le risorse. Una continua dialogicità fra limite e possibile in cui si colloca una pedagogia sociale della speranza in grado di restituire progettualità affinché sia garantita dignità alla persona nel corso della vita. Strutture di welfare alla ricerca di un benessere condiviso e condivisibile e politiche sociali attente alla dimensione familiare, territoriale e comunitaria sono strumenti della società civile in grado di promuovere partecipazione responsabile ed attiva all’interno dei processi decisionali. Le ipotesi, in merito alle strategie di intervento sociale, interrogano un modello di progettazione integrata che trovi nel lavoro di rete la struttura fondamentale per attivare e sostenere l’animazione sociale nel territorio, alla scoperta di una co-costruzione di spazi e di tempi di una giustizia sociale che riponga fiducia nell’uomo, nelle interazioni, nella partecipazione e nell’inclusione delle persone anziane. |
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In nome della lingua. Antropologia di una minoranzaAnno pubblicazione: 2007
I più recenti studi di antropologia politica si sono concentrati sul simbolismo del potere e delle relazioni politiche, nonché sulle dinamiche dell’etnicità e sui processi di costruzione delle identità collettive. In Italia, la legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche (n. 482/99), rispondendo alle richieste di salvaguardia delle lingue minoritarie, ha innescato nuovi processi di rivendicazione identitaria. Nelle valli alpine piemontesi, le parlate francoprovenzali hanno beneficiato di una nuova attenzione che ne ha risvegliato la vivacità culturale, stimolando la definizione di un’identità condivisa: oggi, tra coloro che si riconoscono come “francoprovenzali”, si inizia a pensare non solo a una grafia unificata, ma anche a una koinè linguistica, a un territorio circoscritto sulle mappe, a una bandiera, a un inno. |